Parco Medioevale e Rinascimentale

Per i cultori della storia dell’arte e dell’architettura, il territorio viterbese offre un campionario denso e consistente di testimonianze che vanno dall’alto Medioevo a tutto il Rinascimento e oltre. Data la sua posizione al centro della Provincia, Viterbo resta il punto di partenza, conosciuta anche come “Città dei Papi” per essere stata nominata nel 1257 sede pontificia, per volere di papa Alessandro IV. Dal 1268 al 1271 ospitò all’interno dello splendido Palazzo dei Papi il primo conclave della storia. 

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Viterbo. Palazzo dei Papi

Il centro storico del capoluogo è racchiuso all’interno di un’imponente cerchia muraria che si estende per 5 km. Palazzi nobiliari, fontane e monumenti attestano le glorie passate dell’antica città, nominata an- che come “la città delle belle donne e delle belle fontane”. Sono proprio le fontane con la loro caratteristica forma a fuso che ne rievocano spesso la suggestione spiccatamente medievale. 

Prima meta obbligatoria per la visita della Città è la centralissima Piazza del Plebiscito (seconda metà del XIII seco- lo), dove si affaccia il Palazzo dei Priori (1264, ampliato nel 1448), con l’elegante portico e il giardino interno, il Palazzo del Governatore, il Palazzo del Podestà (con la Torre dell’Orologio), e la Chiesa di S. Angelo (1145) con il monumento alla Bella Galiana. Una visita all’interno del Palazzo Comunale, vi permetterà di apprezzare i bellissimi affreschi realizzati nel XVI secolo, in particolar modo quelli della sala Règia, della sala della Madonna e la sala del Consiglio.

Imperdibile è il quartiere medievale di San Pellegrino (unico esempio di quartiere conservato completamente integro e inalterato dopo 800 anni dalla sua nascita), dove è possibile ammirare il palazzo Alessandri e il museo dei Facchini della Macchina di Santa Rosa. Imperdibile il comples- so monumentale del Palazzo dei Papi: il Duomo, il Palazzo dei Papi, la medievale casa di Valentino della Pagnotta (XIII sec.) e il Museo Diocesano. 

A soli 4 km dal centro, si trova la frazione di Bagnaia. Qui, oltre al borgo medievale, è visitabile la straordinaria Villa Lante, realizzata nel 1578 probabilmente su disegni di Jacopo Barozzi da Vignola. Con il tipico esempio dei “giardini all’italiana”, la villa rappresenta uno degli exempla rinascimentali più interessanti dell’Italia centrale. A soli 7 km dal centro di Viterbo, nella frazione di San Martino al Cimino, è possibile visitare Palazzo Doria Pamphili (XVII sec.) e l’Abbazia cistercense (XII sec.), collocati nel centro seicentesco voluto da donna Olimpia Maidalchini, caratteristico esempio di urbanistica popolare caratterizzato dalle piccole case a schiera. 

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Bagnaia. Villa Lante

Poco lontano dal capoluogo si trova Vitorchiano, suggestivo esempio di borgo medievale arroccato su uno sperone tufaceo. Proseguendo lungo la via Ortana, si arriva a Bomarzo, sede del Castello Orsini (XIII - XVI sec.) e del più famoso Parco dei Mostri (XVI sec.), voluto da Vicino Orsini, dove è possibile rivivere i fasti e gli ozi del Rinascimento alla presenza di mostri fantastici. Poco oltre, sulle pendici dei Monti Cimini, sorge Soriano nel Cimino. Qui si possono visitare la Rocca Orsini (XIII sec.) e il Palazzo Chigi-Albani (XVI sec.), dove fa bella mostra la pregiata Fontana Papacqua, opera del Vignola. Dopo una visita al Castello Orsini di Vasanello (XIII sec.) e al Castello Ruspoli a Vignanello (del XVI sec.), una sosta parti- colare merita Caprarola, in cui domina la perla indiscussa del Rinascimento italiano, il Palazzo Farnese. Di pianta pentagonale, realizzato sul finire del Cinquecento dal Vignola, il palazzo sfoggia fantastici affreschi e stupendi giardini all’italiana. Qui lavorarono i maggiori artisti del XVI secolo, dai fratelli Zuccari impegnati nelle opere pittoriche, a Tommaso Ghinucci per gli impianti delle acque. 

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Caprarola. Palazzo Farnese

Proseguendo si arriva a Civita Castellana, dove si può visitare la Rocca Dei Borgia (1447) sede del Museo Nazionale Archeologico e la stupenda cattedrale di Santa Maria Maggiore, esempio indiscusso dell’arte dei Cosmati. Dal centro falisco ci trasferiamo ad Oriolo Romano, dove si trova il rinascimentale Palazzo Altieri realizzato sul finire del Cinquecento; si prosegue poi per Monte Romano nel cui territorio è situato l’imponente castello di Rocca Respampani (1608). Poco oltre, lungo la costa raggiungiamo Tarquinia (un tempo Corneto), che sorge su una piatta collina di fronte al mare, ed è subito riconoscibile per le numerose torri che ne contraddistinguono il centro storico medioevale. Unico nella sua architettura quattrocentesca, d’impronta fiorentina, il Palazzo Vitelleschi (1440), sede del Museo Archeologico Nazionale e il Palazzo Comunale, con l’imponente profferlo medievale restaurato in epoca barocca. Al suo interno la sala degli affreschi con episodi e personaggi della storia cornetana, dipinti tra i secc. XVI e XVII. 

Proseguendo sull’Aurelia, arriviamo a Vulci per visitare il Castello Della Badia (XIII Sec.) dove spicca l’omonimo ponte etrusco-romano. Ritornando verso l’interno incontriamo Tuscania con il suggestivo centro storico, ricco di palazzi signorili costruiti tra il XIV e il XVII secolo, e le due superbe chiese romaniche di San Pietro e Santa Maria Maggiore. Arrivati a Capodimonte sul Lago di Bolsena, troviamo la Rocca Farnese (XVI sec.). Al centro del lago spiccano due isole momentaneamente non visitabili, la Martana e la Bisentina. La seconda ospita numerosi edifici opere di famosi architetti rinascimentali, quali il Sangallo e il Vignola. Costeggiando il lago visitiamo la Rocca farnesiana di Valentano e il Palazzo Farnese di Gradoli, entrambe del XVI sec. e sedi museali. 

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Vulci. Castello della Badia

Poco oltre, al confine con la Toscana, incontriamo Acquapendente, che ci offre una suggestiva visita alla Cripta del Santo Sepolcro e ai castelli di Torre Alfina, Trevinano e Proceno. Ritornando sulle sponde del lago, si arriva  a Bolsena, dove si erge il Castello Monaldeschi della Cervara (XIII-XIV sec.) che ospita il Museo Territoriale del Lago di Bolsena e il complesso di Santa Cristina (XVI sec.). Procedendo verso Viterbo, incontriamo Montefiascone la cui sommità è dominata dai resti dell’antica Rocca dei Papi (XIII- XVI sec.) e dalle monumentali chiese di San Flaviano (XII-XIV sec.) e Santa Margherita (XVI sec.).

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Civita di Bagnoregio. La Città che muore

Andando verso l’interno si raggiunge Civita di Bagnoregio meglio conosciuta come la “Città che muore”, uno dei borghi più suggestivi d’Italia, immerso nella valle dei calanchi, isolato nel tempo su uno sperone tufaceo. Infine, passando nella valle del Tevere, raggiungiamo il borgo di Orte, dove a settembre con l’apertura delle taverne ci si immerge in un’affascinante realtà medievale.