Parco Medievale e Rinascimentale

Come tutto il territorio italiano anche nella Tuscia sono numerosi i luoghi dove eventi miracolosi e di culto fecero nascere edifici di particolare interesse storico-artistico, tuttora venerati e presenti nella provincia di Viterbo. 

Tra i più importanti sarà particolare la visita al Santuario della Madonna della Quercia. Situato nell’omonima frazione di Viterbo, è uno dei luoghi di culto più importanti del capoluogo. Qui ogni anno viene rinnovato il Patto d’Amore con la Vergine Maria in ricordo dell’azione salvifica operata per la sua intercessione nel lontano 1467, quando salvò i Viterbesi e gli abitanti della Tuscia dalla peste. Da allora ogni anno il 10 settembre confluiscono presso il Santuario i rappresentanti delle Confraternite di tutto il Lazio per dare vita ad una solenne processione e ringraziare la Vergine di quel miracolo. Al suo interno si trovano: la miracolo- sa tegola con la raffigurazione della Madonna della Quercia, conservata in un pregevole tempietto in marmo, opera di Matteo Bregno, e il Museo degli Ex Voto, una raccolta di oggetti e tavolette votive risalenti dalla fine del XV secolo in poi.

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Viterbo. Madonna della Quercia

L’evento religioso più intenso e spettacolare del capoluogo si tiene il 3 settembre, nella vigilia del giorno dedicato alla ricorrenza della Santa patrona: Rosa da Viterbo che nel XIII secolo guidò i Viterbesi nella rivolta contro Federico II. Seguendo ancora oggi un’antica tradizione, dai primi del XVII secolo, ogni anno si ripete il trasporto della Macchina di Santa Rosa. Un baldacchino, oggi alto quasi 30 metri, portato per le vie della città a spalla da 100 uomini, denominati “Facchini di santa Rosa”, sulla cui sommità è collocata la statua della santa. Oltre al santuario a lei dedicato, che conserva ancora il suo corpo incorrotto, è visitabile anche la sua casa natale.

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Viterbo. Macchina di Santa Rosa

Uno dei luoghi più ricchi di sacralità del territorio è senza dubbio il santuario di Santa Maria ad Rupes (VIII-XI sec.) a Castel Sant’Elia. La Valle Suppentonia che si apre tra Nepi e Civita Castellana in uno scenario di ripide pareti tufacee, ospita all’interno di una grotta dal 1777, una tela cinquecentesca della Vergine con il Bambino. Da allora il luogo continua a richiamare turisti e devoti da ogni parte del mondo. La grotta Mariana è collegata alla chiesa con il pianoro di accesso mediante 144 gradini scavati nel tufo. La fama di santità per la devozione Mariana raggiunse il suo massimo riflesso quando Il 17 maggio 1896 fu concessa dal Capitolo Vaticano la solenne incoronazione dell’immagine e nel 1912 S. Pio X elevò il santuario alla dignità di Basilica Minore.

Una voce a se stante ricoprono invece le catacombe della Tuscia viterbese, che costituisco- no una fonte di informazione primaria non solo per la storia del cristianesimo primitivo, ma anche per la conoscenza nella tarda antichità e nell’alto medioevo.

A Soriano nel Cimino troviamo la chiesa e le catacombe di Sant’Eutizio, dedicate al Santo che in questa località subì il martirio ai tempi di Diocleziano. A Nepi troviamo le catacombe di Santa Savinilla, considerate uno dei maggiori e più impor- tanti complessi funerari dell’Italia centrale, proprio per la sua monumentalità. E infine a Bolsena troviamo le catacombe di Santa Cristina, collocate presso il famoso altare del Miracolo Eucaristico. A tal proposito sarà importante ricordare il complesso monumentale di Santa Cristina di Bolsena che nel 1263 fu il teatro dove avvenne il Miracolo Eucaristico, e da cui nacque dal 1264, esteso a tutta la Chiesa, la solennità del Corpus Domini, oggi qui ricordato con una processione che si snoda nel centro storico su un lunghissimo tappeto di fiori colorati. Nel luogo dove fu sepolta la Santa martirizzata ai tempi di Diocleziano, oggi possiamo visitare l’altare del Miracolo Eucaristico, le chiese dedicate alla santa e le catacombe già menzionate. 

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Bolsena. Basilica di Santa Cristina

Sul lago di Bolsena si affaccia Montefiascone, dove si ammira la suggestiva chiesa di San Flaviano (XI-XII sec.). E ancora è presente sul lago un luogo di sacralità legato alla Vergine. 

A Marta, la Grotta delle apparizioni, dove a partire dal 19 maggio 1948, si verificarono diverse apparizioni della Santa Vergine Maria. Nonostante i decenni ormai trascorsi, le apparizioni della Vergine riescono ancora a richiamare gente da gran parte del viterbese e non solo per la sua devozione. A Marta, troviamo anche il Santuario della Madonna del Monte, dove ogni anno il 14 maggio si conclude la manifestazione folcloristica- religiosa della Barabbata, pittoresca processione di ringraziamento alla Vergine. 

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Marta. Madonna del Monte

Infine, raggiungiamo Civita di Bagnoregio, famosa anche per aver dato i natali a San Bonaventura, filosofo e scrittore, ministro dell’Ordine Francescano. Qui nel periodo natalizio si svolge una suggestiva rappresentazione della Natività. Degni di nota anche gli altri presepi viventi dei centri di Corchiano e Bassano in Teverina. 

Sono inoltre di particolare interesse a Vallerano il Santuario della Madonna del Ruscello e la Chiesa della Madonna della Pieve (XI sec.). A Gallese, eretta sulla grotta dove fu sepolto il Santo, è visitabile la chiesa di San Famiano (XII sec.).

Nella città di Tarquinia riveste particolare interesse religioso la Processione del Mare che si svolge ogni anno il 15 agosto. Di particolare suggestione a Tuscania la processione del Venerdì Santo con i penitenti incappucciati e catene ai piedi, così come le altre processioni che si svolgono negli altri centri di Bagnaia, Vetriolo e Orte.

Spostandosi ad Acquapendente troviamo la Cattedrale del Santo Sepolcro (XI sec.). Qui nella terza domenica di maggio in occasione della ricorrenza della Madonna del Fiore, avviene la processione dei Pugnaloni, quadri realizzati con petali di fiori, foglie ed erbe a ricordo della cacciata di Federico Barbarossa.