Archeologia nella Tuscia

Percorsi Etruschi Asd propone alcuni itinerari sulle orme degli etruschi



Tuscania etrusca e romanica

Un giorno a Tuscania, antico centro strategico dei commerci etruschi, grande città medievale, sede delle chiese romaniche di S. Maria Maggiore e S. Pietro. Lungo le rive del fiume Marta sorge la cittadina di Tuscania. Le sue imponenti mura medievali danno l’idea dell’importanza che l’abitato aveva lo scorso millennio. Attorno alla città si sviluppa la riserva naturale, che segue il corso del fiume tra coltivi, pascoli e boschi – tra cui un’importante sughereta- e suggestive forre. Qui si trovano ricche necropoli etrusche, con tombe ipogee scavate nei pendii tufacei della valle scavata dai corsi d’acqua.

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Tarquinia e le sue tombe dipinte

Tarquinia, una delle dodici città stato etrusche la cui importanza risuona nei secoli, ha lasciato una delle più ricche e stupefacenti testimonianze del popolo tirreno. La necropoli di Monterozzi di Tarquinia costituisce l’esempio massimo di pittura funeraria etrusca.
La necropoli di Monterozzi. Oggi patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, qui si trovano i più begli esempi di pittura funeraria etrusca, con decine di tombe riccamente affrescate con scene di vita e di giochi che ci permettono un’immersione unica in un mondo ormai perduto.
Il centro storico. Tarquinia oggi non è solo una testimonianza dell’antica città etrusca, ma una città vivace, dinamica, ricca di cultura e con una storia che non si è mai fermata ma ha avuto un secondo momento d’oro proprio nel Medioevo. Da lontano le bianchissime mura e le alte torri stagliano contro l’azzurro del cielo e del mar Tirreno.

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La necropoli etrusca di Castel d’Asso

Castel d’Asso è una necropoli rupestre a due passi da Viterbo. La sua fama oggi non è vasta, eppure un secolo fa venne paragonata alle piramidi egizie per la maestosità delle rupi, per la bellezza pittoresca delle innumerevoli tombe e per l’atmosfera unica che caratterizza questo luogo. Visiteremo la celebre e suggestiva tomba Orioli. Scopriremo i significati nascosti nell’incisione delle bellissime finte porte, e il loro carico spirituale che persiste attraverso i millenni.

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Misteri etruschi. La necropoli di San Giuliano

Quasi mille anni di storia nella necropoli etrusca di San Giuliano: un viaggio indietro nel tempo per scoprire questa antichissima civiltà. Una giornata alla necropoli di San Giuliano, incastonata nello stupendo Parco Archeologico e Naturalistico di Barbarano Romano. Il parco suburbano conserva l’eredità etrusca inserita in un contesto naturale che ripercorre la storia vulcanica del territorio, in un ecosistema ricco di piante secolari e vegetazione ripariale. Un’esperienza unica per leggere la storia di questa popolazione, e capire come i riti funebri sono cambiati nei secoli al cambiare delle condizioni economiche, politiche, commerciali e culturali dell’Etruria. Nel Parco Marturanum troveremo alcuni degli esempi più suggestivi della ricchissima varietà di tombe, ricavate nelle alte pareti delle forre, realizzate su terrazzi e riunite in necropoli molto estese.

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La necropoli rupestre di Norchia

Norchia è la più spettacolare tra le necropoli etrusche, nei pressi di Vetralla, sorta sulla sommità di un’altura di tufo, le cui origini risalgono all’Età del Bronzo. Le tombe più spettacolari e rifinite, disposte su tre ordini e ricavate direttamente dalla roccia, occupano un intero fianco di una valle. Il percorso scende il costone che accoglie la straordinaria necropoli, giunge al fosso Pile attraverso l’antico percorso della via Clodia. Attraverso la ricca vegetazione tipica delle forre, si risale nello sperone tufaceo antistante dove si ergono i resti della Chiesa di San Pietro del XI sec., un romitorio e varie cavità.

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Luni sul Mignone, prima della storia

Un luogo sperduto, selvaggio, rimasto quasi intatto, Luni sul Mignone è un luogo mistico magico. Le Meraviglie che si celano sono tante: lunghe e silenti gallerie; singolari rupi di tufo; antiche abitazioni dell’età del ferro, il Mignone, boschi sinistri con scheletri di animali interi spettrali e Grotte; un ponte ferroviario rimasto intatto. Tre fossati proteggono questo splendido luogo ricco di storia (dal XII sec. a.C.) e di bellezza naturalistica.

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Civita di Bagnoregio, la città che muore

Civita di Bagnoregio, si erge su di un imponente sperone tufaceo da cui domina la valle dei calanchi. Immersa in un paesaggio mutevole è sicuramente uno dei siti più suggestive della Tuscia. Qui la storia si fonde con la geologia di questo territorio unico. Civita di Bagnoregio nasce su uno sperone di tufo, generato dalle eruzioni del sistema vulcanico Vulsino (che portò alla formazione del lago di Bolsena, di origine vulcanica, il più grande d’Europa).
Oggi l’unica via che permette di arrivare al borgo è un lungo ponte pedonale.

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Acquapendente, la porta del Lazio

Acquapendente è un grazioso borgo sorto nel medioevo lungo la via Francigena. I pellegrini di oggi, come quelli di allora, possono rinfrescarsi tra le belle fontane, salire fin sul “Poggio dell’Orlogione” o scendere nel buio della cripta del Santo Sepolcro e scoprire a uno a uno i tanti tesori nascosti di questo paese. La terza domenica di maggio con la sfilata dei Pugnaloni dedicata alla Madonna del Fiore si celebra la liberazione del paese dalla tirannia imperiale nel 1166. Il vero gioiello di questo paese è conservato all’interno della Cattedrale: la più antica riproduzione del Santo Sepolcro di Gerusalemme, incastonata in una meravigliosa cripta romanica.

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Bisenzio, la città etrusca perduta e il suo Colombario

Bisenzio (nome latino Visentium), antica città che sorgeva sul promontorio di Bisenzio sulla sponda occidentale del lago, fu una delle prime grandi città etrusche, sorta tra la fine dell’età del bronzo e l’inizio dell’età del ferro, quando i piccoli villaggi villanoviani sulle valli del Fiora e del Marta iniziarono a spopolarsi. Il lago collegava le città sulle sue sponde, era limite e punto d’incontro. Bisenzo, vicino al fiume Marta, si sviluppa dal periodo del bronzo finale fino all’età arcaica. Nelle necropoli circostanti sono stati trovati oggetti che testimoniano una tecnica di lavorazione del bronzo estremamente avanzata e dei contatti commerciali con l’oriente.

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Grotte di Castro: Centocamere, Pianezze e il borgo medievale

A pochissimi passi dalla riva del lago di Bolsena, lungo la strada verdeggiante che serpeggia verso Grotte di Castro, si cela una delle più incredibili necropoli etrusche dell’Alta Tuscia.
Centocamere e Pianezze sono numerose camere sepolcrali intersecate una nell’altra.
Grotte di Castro sorge su uno sperone di tufo a poche centinaia di metri dal lago di Bolsena e, per oltre quattrocento anni rappresentò, un territorio chiave nell’ambito dell’antica Etruria. Tutt’intorno sono presenti centinaia di tombe etrusche, in necropoli che coprono un arco di tempo di otto secoli. “Castrum Cryptarum”, deriva proprio dal fatto che innumerevoli cavità scavate come sepolcri, vennero usate come abitazioni, stalle, magazzini e cantine.

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Sotto assedio. Viterbo nel Medioevo

Viterbo conserva ancora oggi la sua intera cinta muraria, del perimetro di circa 4 km, costruita a cavallo di tre secoli. La parte più antica, ancora facilmente visibile, fu terminata nel 1095, con una tecnica costruttiva molto particolare detta a catasta. La forma dei mattoni, le feritoie, gli stemmi di papi e cardinali ci parla di una storia millenaria, di guerre, e di imperatori. La passeggiata seguirà l’antico percorso degli eserciti, dentro e fuori, raccontando le vicende degli assedi e delle guerre tra fazioni.

Possibilità di visita: anello delle mura, quartiere San Pellegrino, Colle del Duomo e Palazzo dei Papi, Centro storico, Museo Archeologico Nazionale Etrusco.

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Per info e prenotazioni
Percorsi Etruschi A.s.d.
Predio S. Maria 177 - Acquapendente (VT)
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