Le Terme della Tuscia

LE TERME DELLA TUSCIA

Il bacino idrominerale e idrotermale di Viterbo è uno dei più copiosi d’Italia.

La zona termale di Viterbo si sviluppa in un vasto territorio dove sono presenti sia le cosiddette zone libere

e/o gratuite dove fare il bagno e godere delle acque termali a contatto diretto con la natura ( Bagnaccio,

Piscine Carletti, Bullicame, Masse di San Sisto), sia zone in cui ci sono dei meravigliosi stabilimenti con annessi hotel per coloro che prediligono le comodità dei centri termali).

 

STORIA DELLE TERME DI VITERBO

Epoca Etrusca: Le acque termali delle terme di Viterbo erano già conosciute ed utilizzate dagli etruschi che si erano resi conto del benessere che si può trarre da queste acque.

Epoca Romana: Storicamente i romani furono il popolo più affezionato al terminalismo ed è quindi proprio da loro che vennero le idee e la forma architettonica più razionale.

Anche nel Viterbese le terme furono ingrandite dai Romani con così tanti interventi che oggi si trovano (in quello che ne rimane) in una estensione lineare di circa 10 Km.

Furono tre le sorgenti più sfruttate dai romani: Aquae Passeris, Paliano e Bullicame.

Il Bullicame è forse la più nota oltre le sue caratteristiche anche per la citazione che ne fa Dante Alighieri nella Divina Commedia e per i disegni di Michelangelo sullo splendido ambiente termale.

Nel corso del tempo la struttura e la grandezza degli stabilimenti termali subirono molti cambiamenti ma rimasero degli ambienti essenziali.

Vi erano lo spogliatoio, un’ambiente per il bagno caldo (calidarium), una sala per il bagno freddo (frigidarium) e poi una sala per il bagno termale tiepido (tepidarium) che era di solito a pianta centrale e di dimensioni ridotte rispetto agli altri ambienti.

Una stanza per il bagno d’aria calda (laconicum).

Una grande vasca (natatio) che occupava un vano di forma rettangolare e un porticato dedicato alla ginnastica.

 

I Papi alle Terme di Viterbo: Le acque termali viterbesi furono attrezzate da molti Papi, tra cui Bonifacio VIII e inoltre le proprietà terapeutiche delle sorgenti di Viterbo convinsero Papa Niccolò V intorno al 1500 a realizzare una residenza per poter soggiornare a Viterbo e godere dello straordinario patrimonio naturale delle terme per effettuare cure e bagni.

IL BACINO TERMALE

 

Il bacino termale di Viterbo è molto ricco di acque che vengono classificate in base alla temperatura e alla composizione chimica.

Le acque si distinguono in:

-ipertermali (con temperatura compresa tra 40 e 65° C) chimicamente classificate come sulfuree-solfato-bicarbonato-alcalino-terrose.

-termali (30 - 40° C)

-ipotermali (20 – 30° C) di tipo bicarbonato-solfato-alcalino-terrose, talvolta carboniche, spesso carboniche-ferruginose.

 

Sorgente del Bullicame: E’ quella più conosciuta ed ha una temperatura di uscita di 58°C.

Fuoriesce in un laghetto con un prodotto cratere naturale molto caratteristico e protetto da una struttura trasparente. Di fronte all’entrata del parco, inoltre, è possibile visitare il rigoglioso Orto Botanico dell’Università degli Studi della Tuscia.

 

Sorgente delle Piscine Carletti: Sorgente ipertermale ha una temperatura di uscita di circa 58° C, ed alimenta diverse vasche che sono la meta scelta da viterbesi e turisti.

 

Terme del Bacucco: Poste al limite settentrionale del bacino termominerale lungo la Strada Martana, queste sorgenti, dalla temperatura di 39°C e non più visibili in superficie, hanno attualmente un a scarsa portata. Anticamente, però, erano molto grandi, come testimoniano i resti dei maestosi edifici termali romani presenti nelle vicinanze.

 

Sorgente termale delle Zitelle: Sono due sorgenti, di cui una è spontanea e ha una temperatura di 56°C, mentre l’altra (65°C) deriva da una trivellazione che è stata in seguito richiusa.

Quest’aria non è accessibile per i bagnanti.

 

Terme del Bagnaccio: Quest’area comprende diverse sorgenti, sia ipertermali (65-66°C) che ipotermali (23-29°C), con alcune emissioni di gas che qualche volta vengono utilizzati per le insufflazioni.

Le cinque vasche ospitano in ogni stagione molta gente.

 

Sorgenti termali delle terme Masse di San Sisto: situate all’estremità meridionale del bacino, allo svincolo delle superstrada Orte-Viterbo sulla S.S. Cassia Sud (Località Palliano), comprendono una sorgente calda (58°C) ed una fredda (18°C). Sono anch’esse luogo di ritrovo per i bagnanti.

Quest’aria non è accessibile per i bagnanti.

 

Altre sorgenti ipertermali minori: La sorgente attualmente di maggior rilievo tra quelle appartenenti a questa categoria è la Fonte Acqua Rossa, falda ipotermale (22-24°C) particolarmente ricca di acido carbonico (presente puro al 99%). Situata al di fuori del bacino termale propriamente detto, si trova al km.6 della Strada Teverina, vicino a pozzi di epoca romana.

 

Altre sorgenti termali viterbesi minori sono: l’Acqua del Molino, carbonico-ferruginosa, localizzata a valle dell’Acqua Rossa.

Alcune sorgenti fredde presenti in Località Solfatara, a nord di Ferento, che hanno un elevato contenuto di acido carbonico ed esalano idrogeno solforato. Queste acque si raccolgono in una specie di laghetto dovesi possono vedere depositi ferrosi e solfurei.

La Sorgente milza, carbonica, situata lungo la strada Bagni e attualmente non visibile in superficie.

La Sorgente magnesiaca, carbonica, posta alle spalle dello stabilimento termale “Terme dei Papi”.

La ferruginosa, detta anche Bagno del Papa, localizzata anch’essa all’interno delle “Terme dei Papi”, presenta una notevole quantità di idrossido di ferro.

Un’altra tipologia di acqua è rappresentata da quelle medio-minerali tra esse la più rilevante è la sorgente Pisciarello (15°C) che, dalla località omonima, viene convogliata fino a una fontana sita nella piazza principale di Bagnaia (frazione di Viterbo) ed è utilizzata per le sue straordinarie proprietà diuretiche.

Altra fonteè quella delle sorgenti dell’alto strutturale Oasi. Le acque sgorgano ad una temperatura di 65°C. Sono acque minerali dal notevole contenuto di idrogeno solforato (H2S) e batteriologicamente pure.

L’acqua termale quando sgorga dalle profondità oltre l’acquifero vulcanico, ha un colore opalescente.

Le vasche termali sono azzurrine, lo zolfo diventa giallo, poi bianco (lattescenza) …. finché arrivano le super alghe verdi.

Spostandoci verso la costa, a solo pochi minuti dal Parco Archeologico di Vulci, le Terme di Vulci sono un’oasi di benessere completamente immersa nella natura incontaminata: quattro grandi piscine di acqua ferrosa sorgiva, con una temperatura che passa da 42 a 30 ° C, per godere delle proprietà benefiche di quest’acqua ad ogni temperatura.

 

 

LINK UTILI:

Terme dei Papi: www.termedeipapi.it/

Hotel Salus Terme:  www.hotelsalusterme.it

Terme di Vulci:  https://termedivulci.com/

Associazione “Il Bagnaccio”: http://bagnaccio.it/

Therme Oasi: https://www.thermaoasi.com/