Boschi segreti di Tuscia

Percorsi Etruschi Asd propone passeggiate alla scoperta di tesori nascosti



L’incontro tra uomo e natura: l’abbraccio del bosco e il mulino sul torrente

Al confine tra Lazio, Umbria e Toscana, in un luogo circondato dal fresco abbraccio degli alberi, concediamoci un percorso a passo lento per riscoprire il piacere di camminare nel verde e osservare le tracce di una lunga e pacifica convivenza tra uomo e natura. In questo bosco, oggi riserva naturale, terre coltivate e foreste, animali selvatici e contadini hanno convissuto per secoli. Sarà un percorso facile, all’ombra di querce secolari e giovani piante che hanno ripreso lo spazio un tempo strappato dall’agricoltura. Un percorso guidato per riscoprire la natura e le tradizioni contadine, condotto da una guida ambientale escursionistica lungo il Sentiero Natura del Museo del Fiore, nel verde della Riserva Naturale di Monte Rufeno. Al termine è possibile visitare liberamente il Museo del Fiore. Il mulino del Subissone è un mulino ad acqua, situato all’interno della Riserva Naturale di Monte Rufeno, nel comune di Acquapendente. Il mulino, attivo fino agli anni ’50 dello scorso secolo, sfruttava per le sue macine l’acqua del torrente Subissone incanalata in una grande vasca di raccolta. Oggi è stato ristrutturato ed è visitabile su prenotazione. Immerso nel fitto bosco della Riserva, il Mulino si può raggiungere facilmente dal Museo del Fiore, ma anche dalla via Salara, antico percorso di collegamento con Acquapendente.

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Nel bosco delle fate. Il Bosco Monumentale del Sasseto

Regalatevi un’escursione alla scoperta dei colori del bosco del Sasseto, un bosco unico al mondo, camminando tra alberi secolari con tronchi dalla circonferenza impressionante, così nodosi e contorti da sembrare streghe immobilizzate da qualche incantesimo remoto. Questo bosco che è conosciuto come “bosco incantato” o anche “bosco delle Fate”. Il suo nome è “bosco del Sasseto”, ed è un bosco monumentale, dove l’uomo è intervenuto per fini “artistici” e quasi mai per fini utilitaristici. Qui si celano anche numerosissime specie di insetti, rettili, anfibi, piccoli mammiferi e ogni tipo di uccelli notturni e diurni. Il bosco del Sasseto rappresenta uno degli esempi meglio conservati di bosco relittuale mesofilo e per questo è riserva integrale, è monumento naturale e zona di protezione speciale (ZPS).

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All’estremo nord del Lazio: Riserva Naturale di Monte Rufeno

La riserva naturale Monte Rufeno si estende per 2893 ettari interamente nel territorio aquesiano: è un vero polmone verde, con moltissimi ambienti diversi e una biodiversità eccezionale e siti di protezione speciale al suo interno. Una ricca rete di sentieri permette di scoprire questa grande varietà. Ambienti incontaminati, antichi casali, prati e pascoli caratterizzano questo importantissimo polmone verde, con una varietà di percorsi e paesaggi. In quest’area è possibile muoversi lungo numerosi percorsi fino all’osservatorio astronomico posto sulla vetta. Sull’altro versante del fiume Paglia la riserva si estende sul ripido pendio ai piedi di Torre Alfina, ha come centro ideale il Museo del Fiore e il Mulino sul fosso Subissone. Sono presenti cinque SIC (siti di interesse comunitario): Monte Rufeno, il Fosso dell’Acqua Chiara e la Valle del Fossatello che si trovano all’interno della riserva, mentre adiacenti sono il Medio corso del Fiume Paglia e il Bosco del Sasseto.

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I segreti del Sacro Bosco di Bomarzo

Siamo a metà del 1500, quando Vicino Orsini, signore di Bomarzo, stanco delle innumerevoli guerre e battaglie che aveva intrapreso decide di ritirarsi a vita privata e iniziare un suo personale percorso mistico, letterario, ermetico. I massi erratici, scagliati centinaia di migliaia di anni prima, dal vulcano, divennero i protagonisti di un giardino unico. Una visita guidata tra le sculture del Parco dei Mostri di Vicino Orsini. Passeggiando tra letteratura e alchimia, per cercare una nostra lettura dei giganti che popolano il Sacro Bosco.

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I misteri di Bomarzo: la Piramide Etrusca, Santa Cecilia e la Torre di Chia

Il Parco dei Mostri è un luogo ricco di incanti e suggestioni anche fuori dal recinto del bosco rinascimentale. Lungo le pendici vulcaniche, a strapiombo sulla valle del rio, scopriremo antichi luoghi sacri, carichi di misteri non ancora svelati e ancora oggi ricchi di suggestioni come la piramide etrusca e altri insediamenti sacri, abitati rupestri e necropoli.

La Piramide Etrusca è un monumento unico in tutta l’Etruria, un tempio sacro a divinità sconosciute, scavato in un unico blocco di pietra vulcanica orientato secondo antichi criteri celesti. Il monolite si erge solitario nel bosco, coperto di muschi, sconosciuto ai più, celato tra le querce e i castagni che crescono rigogliosi lungo il costone digradante a picco sulla valle del Rio. Dalla sua sommità, si gode un suggestivo panorama della poco distante valle del Tevere. La camminata nei boschi di Bomarzo ci permetterà di scoprire antiche e suggestive vie cave etrusco-romane e di trovare, nascosti nella folta e talvolta inestricabile vegetazione, misteriosi insediamenti rupestri. Queste abitazioni sono state scavate in enormi blocchi di grigio peperino, scagliati dalle eruzioni esplosive del vulcano Vicano.

Santa Cecilia. Seguendo un percorso celato tra la vegetazione, tra vie cave e basolati nascosti tra i muschi, arriveremo presso la chiesa e la necropoli di Santa Cecilia. Qui numerose tombe antropomorfe furono ricavate direttamente nella roccia che fa da fondamenta a una diruta chiesa absidata protocristiana. Tutt’intorno antiche pestarole testimoniano la coltivazione della vite fin da epoche remote.
La Torre di Chia. La visita ci condurrà da Santa Cecilia al castello di Colle Casale, noto per essere stato abitazione e rifugio del poeta e regista Pier Paolo Pasolini. Per arrivarci percorreremo la via che costeggia il fosso del Rio, osservando le rovine dei mulini del XIX secolo, dighe e suggestivi panorami dal fondo della forra.

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Le case nella roccia. Corviano

Le finestre che affacciano sul vuoto delle antiche abitazioni rupestri scavate nelle pareti a picco sulle forre; il verde delle ripidissime vallate sottostanti; il grigio della roccia vulcanica, il peperino, che caratterizza tutta questa parte di Tuscia; le vestigia di un antico castello, i resti di una chiesa, una necropoli con sepolture antropomorfe. Questi sono gli elementi che renderanno unica questa giornata al monumento naturale di Corviano.

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Una giornata sulle orme dei monaci eremiti: i Romitori Rupestri nella valle del Fiora

Le ripide pareti di tufo che circondano il fiume Fiora e l’Olpeta nascondono degli eremi scavati nel medioevo, accessibili solo a chi sa come trovarli. Il fiume Fiora, navigato già dagli antichi etruschi, è il confine naturale a nord del Lazio. Nessun paese, nessuna fabbrica si bagna nelle sue acque che restano pulite e limpide fino a pochi chilometri dalla foce. La natura della valle del Fiora è rimasta identica nei secoli, incontaminata e rigogliosa.

Eremo di Poggio Conte. Noto anche come Eremo di San Colombano, è un luogo unico. Situato sopra un’anfiteatro naturale, dove una cascatella rompe le sue acque su una pietra scavata in forma di altare o pulpito, generando un suono continuo che porta naturalmente alla meditazione. Fin dal XII secolo è stato un luogo cristiano, e il piccolo romitorio, interamente scavato nella rupe mostra ancora oggi affreschi unici nel loro genere.

Eremo di Ripatonna Cicognina. Una facile passeggiata lungo il fiume Olpeta ci porta al cospetto di una parete di roccia verticale, sulla quale, tra la vegetazione fitta di rovi, fichi e bagolari si apre, apparentemente piccolissimo, un edificio. Alto una quindicina di metri, a picco sulla valle, si concede solo dopo una ripida scalata: ma vale la pena, per scoprire che non c’è solo una stanza, ma moltissime. Una chiesetta, ambienti comuni che celano un uso povero ma continuo nei secoli.

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Parco Naturalistico Archeologico di Turona

Sui colli a sud di Bolsena, in una posizione che domina le rive del lago, delimitato dal corso di due fossi a carattere perenne si trova il Parco Naturalistico Archeologico di Turona. Si tratta di un luogo ricco di tracce del passato. La riserva occupa un territorio perlopiù boschivo e collinare circondato da coltivi e offre numerosi affacci panoramici sul lago di Bolsena. Alcune cascate, osservabili lungo il percorso della Via Francigena che da qui passa, impreziosiscono il rigoglioso sottobosco, ricco di interessanti specie floreali, tra cui alcune rare orchidee.

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Dove la Storia incontra la Natura: Parco di Vulci

Il Parco Naturalistico Archeologico di Vulci è il luogo dove la storia incontra la natura: venite a scoprire le rovine una delle più importanti città stato etrusco romane, incastonata nel cuore della maremma più pura e selvaggia. Passeggeremo tra le rovine della città etrusco-romana, una delle dodici città stato etrusche. All’interno dell’area archeologica di Vulci si sono succeduti ritrovamenti che hanno reso famosa la città. I resti che possiamo ammirare nel parco ci portano a credere che la città sia stata definitivamente abbandonata nel corso dell’Alto medioevo. Panorami sconfinati, prati e pascoli dove sovente incontreremo vacche e cavalli allo stato brado, e la bellezza delle forre del Fiora.

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Il fosso del Biedano tra Barbarano Romano e Blera

Percorso all’interno della forra in fondo alla quale scorre il fosso biedano, anticamente percorsa dai viandanti come via di comunicazione tra Blera e Barbarano Romano. Nel percorrere questa antica via, ormai solo accennata, ritroveremo antichi mulini e vecchi acquedotti. Questa passeggiata è estremamente suggestiva dal punto di vista naturalistico.

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Per info e prenotazioni
Percorsi Etruschi A.s.d.
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